Riflessioni in libertà di un ex-ragazzo chiuso in una stanza d’alta montagna

Oggi hanno scoperto la variante inglese, proprio durante le trattative della Brexit, ma il vaccino, disponibile da questa settimana, funziona lo stesso. Una frase che contiene tutte le varianti del virus e il motivo per cui dobbiamo considerarci in guerra. Il virus esiste e si comporta come tale: migliora la specie eliminando le persone con il DNA peggiore.

Il virus si modifica per sopravvivere ad eventuali cambiamenti. Johnson, il premier inglese, aveva chiesto alla grande distribuzione di prepararsi alla Brexit stoccando più cibo in vista di un possibile hard deal. Nonostante la variante inglese sia presente in almeno altri 5 paesi, l’Europa ha chiuso le frontiere solo con l’Inghilterra, all’istante.

Il vaccino appena uscito, ovviamente, funziona fino a che non saranno vendute tutte le dosi. La considero una guerra politicamente corretta: nessuno spara a nessuno. Un virus più forte degli altri è usato dai governi come arma.

Una guerra porta distruzione economica. Ce l’ho. Una guerra porta disoccupazione. Ce l’ho. Una guerra sviluppa un’industria bellica. Ce l’ho. Una guerra sposta interessi di governi vs altri governi. Ce l’ho. Una guerra ribalta i poteri già consolidati. Ce l’ho.

Nelle guerre che abbiamo studiato sui libri di storia, la più grande industria manifatturiera del paese, per esempio la FIAT, avrebbe prodotto fucili e carri armati. In questa nostra epoca invece produce mascherine. Una guerra politically correct, du’ palle.

Anziché combattere, dobbiamo stare chiusi dentro casa. Tirando fuori il peggio della nostra società. Milioni di persone che avevano nascosto i loro silenzi interiori dietro ai suoni assordanti delle discoteche, ora si trovano nel silenzio più assoluto. Matrimoni di interesse con le cene tra la folla ora disintegrati nella mancanza di comunione in un tinello vuoto.

Vestiti griffati e auto lussuose rateizzate chiusi in fondo ad armadi e garage. Mogli trofeo che ingrassano con le merendine, senza poter spettegolare con le amiche perché il rischio di farsi beccare da marito e figli è troppo alto. Non parliamo di amanti e drogati disconnessi a forza dai loro piaceri. Siamo alla vaporizzazione delle vanità.

Chi perde una persona cara ha il dolore amplificato dal non poterla salutare. Ma alla fine siamo tutti cristallizzati, freezati, in uno spazio senza tempo. Si lavora 26 ore al giorno, rotolando dal letto alla scrivania accanto e viceversa. Gli ansiolitici vengono venduti in quantità così elevate che i topi nelle fogne girano strafatti.

Si parlava di “andrà tutto bene” e “ne usciremo migliori”, alla prima ondata. Io la vidi arrivare. Avevo messo insieme i puntini e urlavo al mondo “sta arrivando”. Ma per tutti era impossibile accettare quell’ovvio disegno dei miei puntini, avrebbe stravolto tutte le comfort zone. Invece arrivò.

Ci trovammo soli nelle nostre cattedrali interiori a combattere con l’eco del silenzio. Cominciammo a rifugiarci nel binge watching: intere serie tv viste in meno di due giorni. Potevamo essere isolati dentro casa dai parenti appena scoperti. Qualcuno ha iniziato a studiare perché questa è la più grande opportunità di anno sabbatico di massa.

Non ne usciremo migliori, perché ci conosceremo bene, mostri con il vestito buono. Eppure basterebbe poco a diventare degli angeli, ma la paura ci guiderà verso il precipizio, eccetto per quelli che la sconfiggeranno.

Sergio d’Arpa
Visionary Entrepreneur
Founder of Klinik Sankt Moritz and e-medicine news
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